venerdì 1 luglio 2011

INFORMAZIONI PER LA MANIFESTAZIONE DEL 2 LUGLIO 2011

INFORMAZIONI RICICLAGGIO

Per riciclaggio dei rifiuti si intende l'insieme di strategie volte a recuperare materiali dai rifiuti per riutilizzarli invece di smaltirli.
Possono essere riciclate materie prime, semilavorati, o materie di scarto derivanti da processi di lavorazione, da comunità di ogni genere (città, organizzazioni, villaggi turistici, ecc), o da altri enti che producono materie di scarto che andrebbero altrimenti sprecate o gettate come rifiuti.
Il riciclaggio previene lo spreco di materiali potenzialmente utili, riduce il consumo di materie prime, e riduce l'utilizzo di energia, e conseguentemente l'emissione di gas serra.
Il problema della gestione dei rifiuti
Il riciclaggio è un concetto chiave nel moderno trattamento degli scarti ed è un componente insostituibile nella gerarchia di gestione dei rifiuti.
Il problema della gestione dei rifiuti è diventato sempre più rilevante: la crescita dei consumi e dell'urbanizzazione hanno aumentato la produzione dei rifiuti e ridotto le zone disabitate in cui trattare o depositare i rifiuti. L'uso delle discariche, pur avendo in sé costi bassi, comporta uno spreco di materiale che sarebbe almeno in parte riciclabile nonché l'uso di vaste aree di territorio e non configura la soluzione ottimale; inoltre crea grandi concentrazioni di rifiuti con possibili conseguenze sull'ambiente. Gli inceneritori, invece, basano il loro funzionamento sull'incenerimento dei rifiuti: gli impianti più recenti sfruttano la combustione così ottenuta recuperando un minimo di energia elettrica e calore ma hanno il problema della gestione delle emissioni tossico-nocive (polveri sottili e diossine).
A monte del riciclaggio e della raccolta differenziata, assume rilevanza il tema della prevenzione dei rifiuti, della responsabilità sociale dei produttori e di un insieme di leggi volte alla riduzione degli imballaggi, all'uso di materiali biodegradabili, come le bioplastiche, e di pile ricaricabili.


Il riciclaggio

Il riciclaggio è più complesso dello smaltimento in discarica o negli inceneritori cui non si sostituisce ma che ne limita comunque l'utilizzo. Si parla di sistema di riciclaggio riferendosi all'intero processo produttivo, e non soltanto alla fase finale; questo comporta:
  • per la produzione dei beni, l'uso di materiali biodegradabili che facilitano lo smaltimento "naturale" della materia nel momento in cui il prodotto si trasforma in rifiuto
  • l'uso di materiali riciclabili come il vetro, i metalli o polimeri selezionati, evitando anche i materiali accoppiati, più difficili o impossibili da riciclare
  • la raccolta differenziata dei rifiuti, passaggio fondamentale del processo
In questo modo la separazione dei materiali riduce i costi di ritrattamento. Per realizzare una raccolta differenziata efficace è di grande importanza la fase di differenziazione attuata dai singoli utenti.
  • l'adozione di tecniche avanzate per il recupero di ulteriore materiale riciclabile dal rifiuto indifferenziato (ad esempio il trattamento meccanico-biologico)
Il riciclaggio apre un nuovo mercato in cui nuove piccole e medie imprese recuperano i materiali riciclabili per rivenderli come materia prima o semilavorati alle imprese produttrici di beni. Un mercato che si traduce pertanto in nuova occupazione.


Il riciclaggio come terza scelta: priorità a riduzione e riuso

Il riciclaggio è stato criticato per vari motivi:
  • i costi ambientali del processo della trasformazione dei rifiuti;
  • il basso rendimento nella quantità delle materie prime ottenute;
  • la bassa qualità dei prodotti finali.
Un'ulteriore critica è stata che per come è stato pubblicizzato tra la popolazione, ha diffuso l'idea che esso giustifica condotte consumistiche.
I sistemi più efficaci per la gestione dei rifiuti sono invece quelli basati sulla riduzione dei rifiuti e sul loro riuso (tecnicamente definito reimpiego o più comunemente noto come "vuoto a rendere"), in cui, una volta terminato l'utilizzo di un oggetto esso non va ad aumentare la mole dei rifiuti, ma, dopo un semplice processo di pulizia viene utilizzato nuovamente senza che i materiali di cui è composto subiscano trasformazioni.
L'esempio tipico è quello delle bottiglie in vetro come contenitori di latte ed acqua, che invece di essere frantumate possono essere riempite nuovamente senza passare per costosi (soprattutto da un punto di vista ambientale) processi di trasformazione.
La mancanza in molti stati di politiche di sostegno del riuso con incentivi e disincentivi, fanno sì che al giorno d'oggi la gran parte dei contenitori, delle confezioni e degli imballaggi sia invece ancora costituita da plastica e carta e non possa quindi essere riutilizzata tal quale. La scelta delleimprese è ovviamente una scelta economica che cade inevitabilmente su questi prodotti dal costo finanziario ridotto, anche se dall'elevato impatto ambientale.
Uno dei Paesi che applicano significativamente le tecniche della riduzione e del riuso è la Danimarca, in cui, grazie ad una legislazione favorevole, ben il 98% delle bottiglie in commercio è riutilizzabile, ed il 98% di esse torna indietro ai consumatori senza essere riciclato. [1]. La Germania invece raggiunge un tasso di riciclaggio di oltre il 50%.


I materiali riciclabili

I materiali riciclabili sono tutti i rifiuti che possono venire riutilizzati per produrre nuovi oggetti uguali allo scarto (vetro, carta) oppure utilizzati per produrre nuovi materiali (legno, tessuti).
Le materie prime che possono essere riciclate sono:
  • legno
  • vetro
  • carta e cartone
  • tessuti
  • pneumatici
  • alluminio
  • acciaio
  • plastica


Plastica

Essendo molto usata per gli imballaggi, la plastica è uno dei principali componenti dei rifiuti solidi; inoltre, non è biodegradabile. Alcune tipologie di plastica quando bruciate sono tossiche è dunque fondamentale riciclarla quanto più possibile. Molti tipi di plastica possono essere facilmente riciclati, mentre per altri tipi la procedura è più complessa. Le numerosissime materie plastiche presenti sul mercato non possono essere mescolate fra di loro, esistono tuttavia impianti che permettono di separare automaticamente le varie tipologie di plastiche in tempi rapidi, la maggior parte di essi opera in più stadi separando le diverse tipologie di materie plastiche per densità. Si opera con liquidi di differente densità che discriminano tra i diversi tipi di plastiche attraverso il galleggiamento o l'affondamento. Il principio è quello della spinta di Archimede che dipende anche dalla densità del liquido in cui è immerso il materiale. Si può operare ad esempio con alcol, soluzioni acquose, alcoliche, acqua, ecc..
Un settore in cui l'Italia è all'avanguardia è la cosiddetta bioplastica, che in determinati condizioni è biodegradabile ed è prodotta principalmente a partire da materie prime vegetali anziché petrolifere.

come si ricicla la carta? 
Il riciclaggio della carta può essere realizzato con diverse metodiche. Vediamone la fasi essenziali:
  1. Nel cortile della fabbrica si accumulano grandi mucchi di carta da macero.
  2. La carta viene caricata su nastri trasportatori e fatta cadere in enormi vasche di acqua calda chiamate maceratori. Qui viene sminuzzata e ridotta in poltiglia.
    Un potente magnente all'interno della vasca attira gli oggetti metallici che vengono eliminati.
  3. Le fibre e altri agenti contaminanti come la colla devono essere eliminati, filtrandoli attraverso dei vagli.
    A questo scopo, la poltiglia viene scaricata dal maceratoio mediante un tubo e viene fatta passare attraverso un vibrovaglio in alluminio a maglia sottile.
    Man mano che il materiale passa attraverso il vibrovaglio, inizia il filtraggio delle fibre più fini.
    Il vibrovaglio successivo ha maglie più larghe, quindi trattiene le fibre più grosse e gli agenti contaminanti.
    Il materiale può essere passato attraverso una mezza dozzina di vagli, ognuno con maglie più larghe rispetto al precedente.
  4. Dopo essere passato attraverso i vagli, il materiale, ridotto in pasta, viene spruzzato su un nastro trasportatore. La pasta entra nella macchina continua dove viene distribuita su un grande feltro e prende la forma di un foglio.
  5. Gli strati bagnati devono essere poi asciugati per potersi trasformare in cartone.Man mano che il materiale viaggia sul nastro trasportatore, una serie di enormi rulli (pesanti cilindri) riscaldati comprimono il materiale per far uscire l'eventuale acqua rimasta. L'asciugatura prevede diversi passaggi e ogni volta la pressione e anche il calore emanato dai rulli asciugano il materiale. 
  6. Quando l'asciugatura è completata il materiale si è trasformato in cartone e nella fase finale se ne controlla la qualità.
    Il cartone è asciutto e pronto.
    Viene poi imballato per il trasporto e per la vendita Sono sufficienti appena 70 kg di carta per salvare la vita di un albero!


    IL RICICLO DEL VETRO
    Il vetro, dopo essere stato suddiviso per colore, viene fuso per poi essere riconvertito in altri contenitori di vetro.

    IL RICICLO DELL'ALLUMINIO
    Le lattine vengono sverniciate e poi fuse; dalla fusione si possono ricavare altre lattine con un risparmio notevole sui costi di produzione.
    Si riciclano anche padelle e cerchioni delle biciclette.

    SAPEVI CHE DALLE LATTINE SI OTTENGONO ANCHE...
    • Caffettiere
    • Infissi per le finestre
    • Sedie per l'arredo
    • Struttura per computer

    IL RICICLO DELLA PLASTICA
    Per ora la plastica è riciclabile soltanto in parte, poichè esistono molti "tipi" di plastiche che si
    differenziano tra loro per la composizione chimica:
    • PE (sacchetti di plastica, bottiglie per il latte, tappi, nastri adesivi, taniche, cassette, teloni agricoli, ecc...)
    • PVC (bottiglie di acque minerali non gassate, flaconi per detersivi, shampoo e cosmetici, contenitori per uova, cioccolatini, frutta, ecc..).
    • PET (bottiglie per acqua gasata)
    • PP (sacchi industriali, confezioni per gelati e yogurt, siringhe monouso, secchi per vernici)
    • PS (Polistirolo) (bicchieri, posate e piatti, coppette di gelati, tappi, chiusure, imballaggi di oggetti, ecc...)
    Come avviene il riciclo della plastica?
    Esistono appositi centri dove la plastica viene differenziata, poi pressata per ridurne il volume.
    Successivamente viene inviata in stabilimenti di selezione per separarla in base alla composizione
    chimica (PE, PVC, PET colorati, PET trasparente).
    A questo punto la plastica viene sminuzzata e rilavorata attraverso vari processi.

    SCOPRIAMO INSIEME QUALI...
    • Elementi di arredo urbano: panchine, giochi per bambini,staccionate, pavimentazioni, manufatti per l'edilizia, ecc..
    • Tessuti non tessuti tipo "Pile", combinata con altri materiali (es. lana): maglioni, giubbotti, ecc...
    • Oggetti di largo consumo: orologi, telefoni, lampade, ecc...

    IL RICICLO DEI RIFIUTI ORGANICI
    I residui domestici (verdure, ortaggi, pasta, pane, carne, ossa, gusci, cibi avariati, resti di caffè, ecc..), possono essere trattati: la decomposizione delle sostanze organiche viene ottenuta artificialmente, in condizioni controllate.
    Il prodotto che si ottiene è detto COMPOST.
    Come avviene?
    I rifiuti selezionati vengono triturati e miscelati, disposti in cumulidi terreno. Dopo diverso tempo i
    microrganismi trasformano la sostanza organica in sostanza organica umificata (decomposizione).
    Dopo alcuni mesi (9-12 mesi) di maturazione si ottiene un compost scuro e privo di odori molesti
    A che cosa serve il COMPOST?
    Il compost maturo può essere utilizzato per:
    • concimare orti e giardini;
    • per proteggere le piante coltivate dalle erbe infestanti;
    • per il terriccio delle piante in vaso;
    • per il trapianto di alberi ed arbusti.

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